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Decalogo

Decalogo per la buona coltivazione delle Tillandsie

È molto importante iniziare a coltivare le Tillandsie avendo già qualcuno che scrive ciò che bisogna fare, anzi, ciò che non si deve fare.

La Tillandsia non ha bisogno di voi. Lo ripeto ……..non abbisogna di voi.

Scrivo questo perchè? Ora vado a raccontare la mia esperienza, vorrei solo far notare che ogni luogo ha il suo metodo di coltivazione.

 

Il mio allevamento si trova a circa 455 mt sul livello del mare con esposizione soleggiata riparato da nord da una collinetta, perciò non è esposto alla tramontana diretta, mentre è al vento di scirocco. Questo significa che quando piove non è riparato.

Le piante sono alle intemperie per la maggior parte dell’anno e tutto ciò di cui necessitano lo traggono dall’ambiente.

Una volta posta sulle loro griglie, ad una distanza idonea tra loro, la maggior parte delle specie segue il ritmo della stagione. Certamente se la specie richiede una posizione soleggiata sarà posta al sole altrimenti sotto un’ombreggiante.

Detto questo chi avrà a che fare con una tillandsia dovrà posizionarla secondo le sue esigenze, si può anche tenere conto del fatto che le piante possono anche essere coltivate in posizione diversa dalle loro necessità, naturalmente con risultati diversi.

Ricordatevi che la tillandsia si adatta a tutte le situazioni.

Il nemico numero uno delle tillandsie è l’umidità. È necessario che questo concetto

sia ben chiaro.

 

Posizione

La posizione dovrà essere ben arieggiata per fare in modo che sia possibile l’asciugatura delle foglie nel più breve tempo possibile, legare le piante su di un supporto, legno, sughero, ferro ecc……in modo tale che l’acqua scivoli via, sarà la posizione ideale, in questo modo sarà anche facilitata la crescita delle radici che servono per ancorarsi ed essere lontano dalla terra.

Naturalmente la posizione sarà dettata anche dalla zona in cui si abita e dalle specie. Se nella vs zona le temperature invernali non scendono di sotto allo zero termico basterà posizionare le piante al coperto dal mese di novembre al mese di febbraio, se scendono di sotto allo zero sarà sufficiente ripararle in un luogo chiuso e non riscaldato (garage, veranda, vano scale, serra fredda ecc….).

 

Vorrei aggiungere ancora una cosa in questo capitolo. Ho visto con i miei occhi cespi di tillandsie aeranthos e bergeri in provincia di Como e Ravenna poste in giardino all’intemperie compresa la neve. Se la pianta si adatta può stare in tutti i posti.

 

Riproduzione

La tillandsia è una pianta monocarpica e dopo la sua fioritura muore, normalmente diversi anni dopo, naturalmente prima di morire si riprodurrà con dei getti alla sua base.

Le tillandsie si riproducono per seme o per pollone. La divisione delle giovani piantine potrà essere effettuata quando almeno il pollone sia un terzo della pianta madre, in modo che ci sia una superficie fogliare idonea per nutrirsi.

Dividere le piantine dalla pianta madre farà in modo di sollecitare la produzione d’altri polloni. Più i polloni stanno attaccati alla pianta originale più ci saranno dei problemi nella separazione.

 

La riproduzione per seme avviene un po’ più difficilmente, anche se una volta acclimatata nella posizione dove si trova, è abbastanza consueto che avvenga.

La maggior parte delle specie di tillandsie è auto fertile, sono pochissimi gli animali che riescono a fecondare i fiori e di solito riescono a fare in modo che s’ibridino e si formino nuove specie, uno di questi animali è il colibrì.

 

Una volta fecondato il fiore, la pianta produce un frutto a forma di baccello, all’interno si sviluppano dei semi muniti di un’appendice molto simile ad un paracadute (simile al seme del tarassaco) raggiunta una certa dimensione dei semi il baccello esplode facilitandone la fuoriuscita, il vento fa il resto, i semi volano e con l’appendice si ancorano su qualsiasi asperità presente in natura, avendo le situazioni ideali in pochissimo tempo si avrà una giovane piantina e da quel momento ci vorranno circa quattro anni per farla fiorire.

 

Fertilizzazione

Per una crescita ideale e armoniosa si potrà apportare un concime bilanciato, in tutti i suoi elementi(fosforo-azoto-potassio). Difficilmente si troverà in commercio un concime specifico per le tillandsie. Naturalmente è necessario un prodotto fogliare; un concime per orchidee (20-20-20) spruzzato una volta al mese da aprile a settembre farà in modo che le piante crescano con il giusto apporto nutritivo.

 

Irrigazione

Ci sono diverse tesi per quanto riguarda l’acqua ideale da utilizzare per l’irrigazione delle tillandsie, ci sono dei testi che consigliano di utilizzare acqua non calcarea ed altri che consigliano acqua calcarea. Questa differenza d’opinioni è dettata dal fatto che essendo la tillandsia una pianta senza radici, che si nutre dalle foglie, si pensa che il calcare danneggi quest’apparato che è situato sulle loro foglie. Personalmente preferisco bagnare le mie piante con acqua calcarea, la pianta ha bisogno di sali minerali. Contrariamente a tutte l’altre piante, le tillandsie vanno innaffiate al mattino in modo tale che ci sia tempo sufficiente a fare in modo che la pianta si asciughi.

 

La regola è che l’acqua non ristagni per più di quattro ore.

Le tillandsie possono sopportare anche lunghe siccità e di solito potrebbero aver bisogno d’acqua solo nel periodo estivo in zone ventose, in zone dove al mattino è presente della rugiada non è necessario. Lasciatele stare.

 

Ventilazione

 La ventilazione deve essere ottima.